In occasione della giornata mondiale contro l’AIDS è uscita la notizia che in Europa, e anche in Italia, la sieropositività e i casi di AIDS sarebbero costanti, anzi seguendo una troppo lenta diminuzione, tra i giovani.
Ma come? Come è possibile, dico io, nel 2018 avere ancora un’incidenza così significativa di questa malattia?
E’ stato detto che i giovani non sono preparati, che non sanno a quali rischi si va incontro adottando certi comportamenti: ma sarà vero? Mi sembra paradossale che nell’era dell’informazione accessibile, di internet, un giovane non possa davvero sentirsi informato, anche in materia di malattie sessualmente trasmissibilie e comportamenti a rischio.
Su una cosa, però, devo ammettere che forse la stampa, o forse il senso comune, ha ragione: gran parte dei giovani non fa uso abituale del preservativo, che ad oggi continua ad essere il miglior modo per difendersi dal contagio – non solo dal virus dell’immunodeficienza acquisita, ma anche da una lista lunghissima di malattie veneree (papilloma virus umano, sifilide, gonorrea, candidosi…e chi più ne ha, più ne metta…) e davvero pericolose, soprattutto per la prognosi, ahimè spesso infausta (per esempio l’epatite B e C). Consiglio di dare un’occhiata al sito del Ministrero della Salute per aver un’idea più concreta…
Val la pena di ricordare due cose:
- l’AIDS non è una malattia che colpisce solo la popolazione gay, come si credeva un tempo, quand’era chiamata GRID (Gay-related Immune Deficiency). Visitate questo sito…è ben spiegato. Il virus HIV viene veicolato dai fluidi corporei – quindi anche sangue e sperma – e passa le mucose, o anche le ferite aperte. Quindi attenzione, soprattutto in occasione di rapporti occasionali.
- l’AIDS non riguarda solo il sesso, ma si può passare anche attraverso la condivisione di strumenti infetti, come siringhe o aghi per chi si droga…
E oggi scelgo questa immagine per salutarvi…
E’ uscito proprio in questi giorni “Bohemian Rhapsody”, il docu-film sulla prima parte della carriera musicale dei Queen e di Freddie Mercury, strappato alla vita 27 anni fa dall’HIV.